Descrizione
Costituzione di uno stabilimento produttivo con annesso centro di aggregazione e di recupero della cultura tradizionale ai margini della comunità di San Pedro de Nanay.
Ubicazione geografica del progetto
Caserío San Pedro – Río Nanay, Distretto di San Giovanni Battista, Provincia di Maynas, Dipartimento di Loreto.
Si trova a circa tre ore dalla città di Iquitos, sulla riva destra del río Nanay.
Temperatura media: 32° C.
Altezza: 200 m.s.l.m.
Accesso: via fluviale da Iquitos e ultimo tratto a piedi.
Beneficiari
Comunità | Abitanti |
San Pedro – Río Nanay | 500 |
Rumococha – Río Nanay | 2.066 |
Lupuna I Zona – Río Nanay | 1.900 |
Santa Clara – Río Nanay | 1.200 |
Totale | 5.666 |
(dati 2007)
Ambito del progetto
L’ampio bacino amazzonico rappresenta un’area di importanza vitale per l’intero globo terrestre.
E’ opinione diffusa che tale immensa distesa verde sia largamente disabitata. Concetto vero solo in parte, poiché, benché la densità di popolazione del bacino amazzonico sia estremamente bassa, si rileva una urbanizzazione abbastanza sviluppata e capillare.
Le ragioni di tale estesa antropizzazione sono da ricercarsi nella presenza di molteplici corsi d’acqua, grandi fiumi, piccoli affluenti, lagune naturali, importantissime fonti di sostentamento per una infinità di piccoli gruppi indigeni stanziali riuniti in micro comunità dedite alla pesca, all’allevamento e all’agricoltura.
La comunità di San Pedro de Nanay rappresenta una delle tante entità etniche che sopravvivono in condizioni di semi-isolamento all’interno della foresta amazzonica del Perù.
Il rapido avanzare del progresso ha portato innumerevoli vantaggi a tali gruppi indigeni; è innegabile, infatti, che alcuni agi della nostra vita moderna hanno trovato applicazione anche in tali territori; tuttavia, le comunità amazzoniche, anche in virtù dell’isolamento in cui si trovano (per raggiungere la città di Iquitos occorre percorrere a piedi per oltre un’ora un tratto di selva e poi navigare lungo il rio Nanay per un’altra ora) hanno mantenuto uno stretto contatto con la terra e i fiumi che li sostentano e continuano ad osservare principi e regole di convivenza frutto delle ataviche tradizioni locali, patrimonio meritevole di essere preservato dall’avanzata della moderna omologazione civile e culturale.
Il metodo per poter custodire tutto ciò consiste nel favorire, da un lato, il sostentamento autonomo della comunità e, dall’altro, promuovere l’aggregazione della collettività locale in uno spazio idoneo alla ricreazione a allo scambio culturale.
Obiettivo
Creazione di uno stabilimento agricolo e di uno ittico per sviluppare il sostentamento autonomo della comunità locale.
Creazione di un centro di aggregazione, denominato Maloka, o Casa della Pace e della Conoscenza, attraverso cui favorire l’intercambio culturale tra le varie comunità nonché salvaguardare e rafforzare la cultura e le conoscenze tradizionali, quali l’utilizzo delle piante medicinali.
Tappe di sviluppo del progetto
- Costruzione della Maloka
- Costruzione ed adeguamento di una vasca per la piscicoltura
- Costruzione di un orto e giardino botanico
- 4. Diffusione della medicina tradizionale nelle comunità indigene limitrofe
Metodologia di lavoro
La costruzione delle strutture citate avverrà mediante la partecipazione volontaria degli appartenenti alle comunità indigene.
Stato dei lavori
La escavazione della vasca per la piscicoltura è giunta a compimento e si è già provveduto ad introdurre avannotti di alcune tipologie di pesci; ora si tratta di attrezzarla in forma adeguata per la pulizia e il mantenimento.
La costruzione della Maloka è giunto ad un buono stadio di avanzamento.
Ecco alcune foto delle attività svolte:
Come contribuire
Viene aperta una specifica sottoscrizione in favore del presente progetto.
Inviare un bonifico al conto bancario dell’associazione indicato qui sotto, precisando nella causale “progetto Maloka”.
Continuate a seguirci, a collaborare, a proporci e suggerirci nuove idee e spunti di miglioramento.
Grazie.
Associazione Il Ponte onlus
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