giovedì 9 luglio 2009

Progetto “Salud” – Ibagué 4-10 giugno 2009 - Relazione attività

  • Il viaggio
  • Arrivo ad Ibagué: prime impressioni sulla città
  • La conferenza stampa
  • Le visite mediche
  • Il ciclo di interventi chirurgici
  • Conclusioni

  • 1. Il viaggio

    La missione ha avuto in inizio in data 4 giugno. I due gruppi, composti da Antonio Crudo, presidente dell’associazione Il Ponte, Claudio Vicini, Filippo Montevecchi, otorini e Alberto Bartolini, anestesista, sono partiti da Bologna, mentre da Milano si sono mossi Riccardo Mazzola, chirurgo plastico e Riccardo Ferreri, delegato all’organizzazione de Il Ponte.

    All’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle in attesa del volo per Bogotà


    L’incontro dei due gruppi è avvenuto all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, dove ha avuto inizio la comoda trasvolata per Bogotà e successivamente il breve volo per la cittadina di Ibagué, luogo delle operazioni.

    Veduta della periferia di Bogotà ripresa dall’aeroplano in prossimità dell’atterraggio

    Qui era giunta poche ore prima Isabella Mazzola, chirurgo plastico, accompagnata all’hotel dalla fondazione colombiana Que canten los niños, il nostro referente organizzativo in loco.


    2. Arrivo ad Ibagué: prime impressioni sulla città

    All’arrivo ad Ibaguè, che si trova a circa 200 chilometri ad est della capitale colombiana, abbiamo subito percepito una intensa umidità, nonostante ci si trovi ad oltre 1.300 m.s.l.m.; siamo nella stagione calda e secca, ma le previsioni del tempo danno qualche temporale durante il periodo della nostra presenza, che durerà sino al 10 giugno.

    La strada che conduce dal piccolo aeroporto di Ibaguè al centro città attraversa ampie distese coltivate, mentre tutto intorno vi sono montagne dagli aspri ma suggestivi profili.


    La campagna intorno ad Ibaguè

    Ibaguè, capitale del Dipartimento di Tolima, è una cittadina costruita secondo un regolare impianto a reticolo: carreras e calles, individuate rispettivamente attraverso un numero cardinale e ordinale (ad esempio, carrera 2^, calle 5), si intersecano perpendicolarmente dalla periferia sino al centro, costituito dalla grande plaza Bolívar, dove maestosi alberi procurano una preziosa ombra, utile sollievo sotto l’implacabile sole dei tropici.

    La città è famosa per essere il centro musicale della Colombia; infatti qui si tengono alcune rassegne musicali di interesse che abbracciano svariati generi: dalla musica classica al jazz, dai ritmi popolari al pop rock di stampo europeo.

    La prima sera abbiamo cenato in hotel insieme a Oliverio Jiménez e Humberto Astorquiza, delegati della fondazione Que canten los niños, occasione nella quale abbiamo avuto un primo briefing di lavoro, finalizzato ad una iniziale conoscenza reciproca, ad allinearci sulle attività da svolgere e a redigere il piano delle operazioni.

    La prima giornata si conclude poco prima della mezzanotte, ora colombiana.


    3. La conferenza stampa

    Il 5 giugno ci siamo svegliati alle 7. Dopo il ritrovo per la colazione in hotel, Humberto ci è venuto a prendere per accompagnarci all’Ospedale San Francisco, dove alle 9 era prevista una conferenza stampa alla presenza delle autorità locali: Fanny Gómez, direttrice della struttura sanitaria, unitamente al segretario della Sanità municipale Juan Manuel Mosquera, hanno consegnato a ciascuno dei partecipanti alla missione “Salud” un attestato di benemerenza emanato dal sindaco di Ibagué.

    Il gruppo di lavoro all’ingresso dell’ospedale San Francisco di Ibaguè. Da sinistra: Claudio Vicini, otorino dell’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, Antonio Crudo, presidente dell’Associazione Il Ponte, Riccardo Mazzola, chirurgo plastico del Policlinico di Milano, Alberto Bartolini, anestesista del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna, Isabella Mazzola, chirurga plastica e Filippo Montevecchi, otorino dell’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì

    La conferenza stampa presso l’ospedale San Francisco di Ibaguè


    Foto di gruppo al termine della cerimonia


    Riccardo Mazzola e Claudio Vicini al termine della conferenza stampa


    4. Le visite mediche

    Successivamente ci siamo recati nella periferia cittadina, alla sede della fondazione Que canten los niños, dove a metà mattinata hanno avuto inizio le visite mediche dei pazienti.

    Ci aspettava già un cospicuo gruppo di persone, che col passare delle ore è andato crescendo: abbiamo stimato che siano state oltre 400 le persone in attesa, tutte accudite con grande dedizione e professionalità dal personale della fondazione locale, che già da alcune settimane stava lavorando al progetto.

    La moltitudine di pazienti presso la sede della fondazione Que canten los niños in attesa di essere visitati


    La procedura di accettazione



    L’aggiornamento delle cartelle cliniche coi dati di contatto di ciascun paziente

    Le visite mediche si sono concluse in tarda serata, dopo aver redatto oltre 200 analisi mediche ad altrettanti pazienti, in maggior parte bambini, affetti dalle più varie malattie: dal labbro leporino alla palatoschisi, da gravi menomazioni dell’udito ad esiti di ustioni, sino ad arrivare a rare e gravissime patologie.

    Riccardo Mazzola durante le visite mediche


    Claudio Vicini visita una delle prime pazienti della giornata


    Antonio Crudo, Filippo Montevecchi e Isabella Mazzola analizzando dati e patologie riscontrate



    La visita di un giovane paziente proveniente dalla campagna di Ibaguè


    Per ciascun paziente è stata redatta ed aggiornata una accurata cartella clinica, che è rimasta agli atti della fondazione per le successive attività sanitarie.

    Al termine della giornata, prima di ritornare all’hotel, è stato predisposto il piano di interventi da realizzare, suddiviso per tipologia di anestesia necessaria, ovvero locale o generale.


    5. Il ciclo di interventi chirurgici

    Il 6 giugno di prima mattina ci siamo recati all’ospedale San Francisco per iniziare le attività chirurgiche. Abbiamo avuto a disposizione due sale operatorie attrezzate, oltre ad aver potuto disporre del personale medico e paramedico locale.

    Dopo aver messo a punto ogni dettaglio organizzativo abbiamo cominciato il ciclo di interventi, sotto l’attenta direzione del dott. Vicini e del dott. Mazzola.

    Filippo Montevecchi e Claudio Vicini assistiti dalla caposala Nhasli


    Alberto Bartolini, con l’ausilio di Margarita, dà inizio alla procedura di anestesia generale nei confronti di un giovane paziente


    Riccardo ed Isabella Mazzola impegnati in un intervento di ricostruzione


    Claudio Vicini e Riccardo Mazzola


    Isabella Mazzola, Filippo Montevecchi e la caposala Carolina


    Claudio Vicini e Filippo Montevecchi


    Il numero di operazioni realizzate nell’arco delle tre giornate e mezza (sino alla mattinata del 9 giugno) è stato pari a 38, di cui 18 in anestesia locale e 20 in anestesia generale.


    (clicca sulla tabella per vederla in dimensioni originali)


    6. Conclusioni

    Le visite di controllo post operatorio effettuate nella tarda mattinata del 9 giugno, al termine degli ultimi interventi, hanno confermato che l’iniziativa ha avuto un grande successo.

    Alcuni dei pazienti operati in attesa di essere sottoposti alla visita di controllo


    La medicazione post operatoria di un giovane paziente da parte di Carmen


    Alberto Bartolini con alcuni dei pazienti operati


    Il controllo sulla ricostruzione operata


    Anche la stampa locale ha dato notizia dell’evento:

    Il quotidiano El Nuevo Día di Ibaguè di sabato 6 giugno 2009


    Del buon esito delle iniziative siamo consapevoli noi dell’Associazione Il Ponte, così come gli amici di Que canten los niños; ma soprattutto è trasparso in ogni momento da parte di Claudio e Riccardo, Isabella, Filippo ed Alberto, che, oltre ad aver operato con grande professionalità e senso del dovere, hanno saputo porre un elevato grado di umanità nel proprio impegno.


    L’equipe in un attimo di pausa


    Al tempo stesso, il personale amministrativo e quello medico e paramedico che ha collaborato con noi, si è dimostrato estremamente efficiente ed appassionato.

    Isabella Mazzola con le caposala all’ora di pranzo


    Filippo Montevecchi e Carmen


    Rocío e Carmen


    Il personale medico e paramedico


    Consulto tra anestesisti: Juan Carlos Anaya e Alberto Bartolini


    Riccardo Mazzola con le caposala


    Alberto Bartolini tra i suoi strumenti di lavoro


    Carmen, Olguita, Margarita e Gina


    L’equipe medica in una delle due sale operatorie al termine degli interventi


    Tra le due componenti, quella colombiana e quella italiana, si è instaurato un rapporto di collaborazione estremamente stretto consolidato che, ci piace sottolinearlo, va al di là del mero rapporto di lavoro.

    Ciò, anche in considerazione dei successi riportati, ci porta sin da ora ad impegnarci a pianificare un nuovo ciclo di interventi in loco. Stiamo già lavorando al prossimo calendario: il nostro impegno sin da ora è quello di reperire i fondi necessari a far fronte alle spese organizzative, che per la missione appena realizzata sono rappresentate nella tabella sottostante.

    Riportiamo qui di seguito il dettaglio dei costi sostenuti:


    (*) Voli aerei del personale e costo per trasporto materiale sanitario.


    Continuate a seguirci, a collaborare, a proporci e suggerirci nuove idee e spunti di miglioramento.
    Grazie.

    Associazione Il Ponte onlus
    http://ilponteonlus.blogspot.com/
    ilponteonlus@alol.it


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