lunedì 29 ottobre 2007

Cartagena de Indias (Colombia)

Il principale porto negriero dell'epoca della colonizzazione spagnola ancora oggi mostra i fasti dell'epoca coloniale. Le mura e le fortezze sono l'emblema della splendida città colombiana

Cartagena ha rappresentato, a partire dal XVI secolo, il principale punto d'appoggio dei traffici operati dalla corona spagnola.
Merci di ogni genere transitavano a Cartagena la quale fungeva da grande centro logistico tra il Nuovo Mondo e la Spagna.
La città, che godeva di una certa prosperità, era diventata, così, il principale punto di attenzione delle scorribande di pirati e corsari che infestavano il Mar Caribe.
Sorse, pertanto, l'esigenza di proteggersi dalle incursioni piratesche. La prima forma di difesa fu l'edificazione di fortificazioni in punti di importanza strategica quali la punta Hicacos, all'estremità dell'attuale promontorio di Bocagrande, e il quartiere di Manga, ove oggi si trova la fortezza di San Sebastian del Pastelillo.
Ma ciò costituiva solamente un timido sistema di protezione; fu così che il re di Spagna Filippo II promosse l'edificazione di un sistema di fortificazione ben più efficace: le mura della città.
Fu incaricato l'architetto italiano Gianbattista Antonelli, che già aveva fornito i propri servigi alla corona spagnola per il sistema di fortificazione dell'Avana.
In due secoli (a cavallo dal XVI al XVIII secolo) venne eretto un imponente sistema di difesa militare: la muraglia che cinge l'intero centro cittadino e i ventisei bastioni, luoghi di vigilanza e difesa.

Il riammodernamento della città operato nel corso del secolo appena trascorso ha comportato l'abbattimento di una parte delle mura per far fronte all'edificazione del quartiere de La Matuna; tuttavia, i rimanenti undici chilometri di muraglia costituiscono una affascinante attrattiva; attrezzati al servizio pedonale sono il luogo ideale per passeggiate serali godendo della fresca brezza del mare.
Da visitare inoltre Las Bovedas; anticamente servirono quale deposito di munizioni e succesivamente quale carcere; attualmente le ventitre strutture sono sede di un pittoresco mercato artigianale.

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